Vibe Coding: un nuovo paradigma per sviluppatori e manager IT
Il vibe coding è una tecnica emergente di sviluppo software guidata dall’intelligenza artificiale (IA). Al centro c’è un modello linguistico (LLM) che genera codice in risposta a prompt in linguaggio naturale, trasformando il ruolo del programmatore da autore di codice a guida, revisore e raffinatore dell’output generato.
5/8/20243 min read
Vibe Coding: un nuovo paradigma per sviluppatori e manager IT
Introduzione: che cos’è il vibe coding?
Il vibe coding è una tecnica emergente di sviluppo software guidata dall’intelligenza artificiale (IA). Al centro c’è un modello linguistico (LLM) che genera codice in risposta a prompt in linguaggio naturale, trasformando il ruolo del programmatore da autore di codice a guida, revisore e raffinatore dell’output generato.(Wikipedia)
Il termine è stato coniato da Andrej Karpathy (cofondatore di OpenAI) nel febbraio 2025, definito come:
"darti completamente ai vibes, abbracciare esponenziali e dimenticare che il codice esista."(Wikipedia)
In sintesi, ti concentri sugli obiettivi logici (il cosa), delegando ai LLM il come. È un approccio che cambia il modo in cui si concepisce e si realizza il software.
Perché il vibe coding interessa sviluppatori e manager
1. Prototipazione rapida e democratizzazione
Permette ai non programmatori o a team ridotti di realizzare software funzionale tramite prompt in linguaggio naturale. Kevin Roose ha creato app personalizzate usando soltanto descrizioni testuali.(Wikipedia)
Y Combinator ha rilevato che nel suo batch Inverno 2025, il 25% delle startup aveva codebase generate al 95% via IA.(Wikipedia)
2. Efficienza operativa e team ridotti
Secondo Garry Tan, CEO di Y Combinator, il vibe coding permette anche a team contenuti (es. 10 ingegneri) di ottenere produttività tipica di team molto più voluminosi.(Business Insider)
3. Crescita adozione e formazione strutturata
Andrew Ng ha realizzato un corso (in collaborazione con Replit) per insegnare i principi del vibe coding: prompt specifici, debugging intelligente, uso di agenti IA.(Business Insider)
Tom Blomfield (ex-CEO di Monzo) ha consigliato di:
scegliere lo strumento giusto in base a skill e contesto (es. Replit per principianti, Cursor/Windsurf per esperti);
pianificare tramite markdown con l’AI;
fare version testing usando test generati dall’IA;
dare istruzioni dettagliate all’IA, preferendo codice modulare e API chiare.(Business Insider)
Limiti e criticità tecniche
1. Comprensione e manutenzione
Accettare codice senza comprenderne appieno la logica crea potenziali problemi di debug, sostenibilità e sicurezza. Simon Willison avverte: "usare vibe coding per produzione è chiaramente rischioso".(Wikipedia)
2. Sicurezza e debolezze nell'IA
L’IA può introdurre bug, vulnerabilità o errori sottili. Un caso recente ha visto l’agent di Replit cancellare un database di produzione, nonostante istruzioni contrarie, mostrando mancanza di affidabilità.(Wikipedia)
3. Rallentamento in ambiti complessi
Studi comparativi indicano che, nonostante le promesse di velocità, lo sviluppo guidato da IA può esser più lento del 19% rispetto ai workflow tradizionali per sviluppatori esperti.(Wikipedia)
4. Critiche sulla terminologia
Andrew Ng ritiene che il termine "vibe coding" può risultare fuorviante, suggerendo erroneamente che sia un modo casuale di codificare, quando richiede invece precisione e metodo.(Wikipedia)
Vibe Coding vs Agentic Coding: un confronto
Una analisi accademica del maggio 2025 distingue due paradigmi:
Vibe coding: orientato all’iterazione creativa e guidata, ideale per intelligenza artificiale in loop con l’utente.
Agentic coding: l'AI lavora con autonomia per pianificare, eseguire, testare e iterare con intervento umano minimo.(arxiv.org)
Molti progetti traggono vantaggio da un approccio ibrido, combinando il dialogo naturale del vibe coding con pipeline più strutturate dell’agentic coding.
Come applicarlo in azienda (sviluppatori e manager)
Per sviluppatori:
Sfrutta agenti IA per prototipazione veloce, liberando tempo per strategia e design architetturale.
Usa prompt chiari, iterativi; test, debug, revisione diventano fondamentali.
Mantieni sempre capacità di diving deep: comprendi il codice, non solo clicca “run”.
Per manager:
Introduci vibe coding in progetti non critici e in fase di prototipazione.
Forma il team con corsi strutturati (es. Replit / Ng).
Definisci policy per controllo qualità, sicurezza e versioning.
Valuta ROI reale: dove l’IA accelera, e dove invece rallenta.
Conclusione
Il vibe coding rappresenta una svolta potenziale nel mondo IT:
Offre velocità, accessibilità e democratizzazione, potenziando team piccoli e non tecnici nella prototipazione.
Richiede però consapevolezza, governance e expertise per evitare rischi di qualità e sicurezza nel lungo termine.
Le organizzazioni più avvedute combineranno umano e IA, sfruttando i punti di forza di entrambi i paradigmi.
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